sabato 23 marzo 2013

Ancora app utili

Vorrei proporre ancora altre due app per smatphone android che possono ritornare utili in situazioni particolari.

La prima app è ND CALC, che può risultare utile per calcolare la velocità di scatto quando si aggiungono i filtri ND all'obiettivo. Basta impostare il tipo di filtro che si sta usando e la velocità dell'otturatore senza il filtro e l'applicazione calcola la nuova velocità di scatto da utilizzare con il filtro montato. Non ho avuto modo ancora di provarla bene sul campo ma si direbbe funzionare bene.

La seconda app è beeCam LightMeter e non è altro che un esposimetro misurante la  “luce incidente” cioè quella che colpisce direttamente il soggetto da fotografare sfruttando il sensore di luminosità ambiente presente su molti smartphone.Questa app non è supportata da tutti i modelli e il suo funzionamento dipende praticamente dal tipo di sensore che si trova nel terminale. Personalmente ho potuto provarla un pochino ma non sono rimasto del tutto convinto della bontà dei dati restituiti. Mi riservo di confrontare i risultati con un esposimetro affidabile. Se qualche lettore ha esperienze con questa app o può effettuare un confronto saremo felici di postare i dati raccolti.

Cliccando sui nomi delle app sarete reindizziti alla pagina sull'android market.

lunedì 18 febbraio 2013

Trasformare il proprio cellulare in una IR camera


Curiosando su Instructables ho trovato un progetto interessante che ha destato la mia curiosità ed essendo alquanto semplice ho provato nel mio piccolo a realizzarlo.

In pratica si tratta di creare un filtro ad infrarossi "homemade" che permette di scattare delle simpatiche foto con effetto IR.

Le uniche cose che occorrono sono: un cellulare con fotocamera ed un floppy disk.

Innanzitutto occorre verificare se il filtro IR della fotocamera del cellulare sia sufficientemente "scarso" da non filtrare i raggi IR e per fare questo basta inquadrare con la camera la parte frontale di un qualsiasi telecomando e premere un tasto, ad esempio quello del volume. Se si vede sullo schermo del cellulare una luce che si accende allora il nostro apparecchio ha un filtro IR non efficace ma atto al nostro scopo. Non tutti i Cellulari sono adatti, io ho provato con un samsung galaxy next ed ha funzionato, con un iphone non funziona in quanto ha dei filtri più efficaci.

A questo punto procuriamoci un floppy disk, estraiamo la parte circolare all'interno e ritagliamone un pezzo sufficientemente grande da poter essere messo davanti all'obiettivo della fotocamera. Potete inserirlo sia all'interno della cover o magari all'esterno solo per testarne il funzionamento se siete curiosi.

Saranno necessarie grandi fonti di luce per scattare foto, magari provate in giornate assolate o usando come soggetto fonti di luce come una lampadina.
Vi lascio anche il link su instructables  così potrete vedere il progetto originale simpaticamente chiamato "Poor Man's Cell Phone IR Filter".

giovedì 24 gennaio 2013

Nuovo scenario per 123RF

Nel mio personale bilancio di fine anno ho nato un buon aumento di vendite su 123RF.com nel 2012 tanto da farmi aspettare per il 2013 un sensibile incremento delle vendite.
Ho ricevuto il pagamento qualche giorno fa e ne sono stato molto lieto tuttavia ho natato un nuovo sistema di ripartizione per quanto attiene al pagamento delle immagini. In pratica vengono riconosciute le commissioni in base al numero di immagini vendute l'anno precedente secondo lo schema che riporto di seguito.

Il maggior numero di immagini vendute determina il proprio contributor level, come avrete intuito ad un maggior numero di immagini vendute corrisponde una commissione più alta. Questo metodo ovviamente premia chi vende di più dato che il prezzo delle immagini è lo stesso per tutti.
Non voglio sbilanciarmi nel definire questo nuovo sistema buono o cattivo prima di vedere come evolveranno le cose.
123RF resta comunque il servizio più facile da utilizzare soprattutto ai nuovi utenti, non ha alcuna selezione iniziale ed il tasso di accettazione dei propri lavori è il più alto di tutti. Un ottimo punto di inizio.

martedì 13 novembre 2012

MC Jupiter-37AM 3.5/135



Tra i miei obiettivi non poteva mancare di certo il famoso Jupiter 37, un tele da 135mm con apertura massima di  f3.5.
Questa lente è stata prodotta in diverse  varianti come copia del Carl Zeiss Sonnar  135 e quella in mio possesso è una delle ultime prodotte. Si tratta esattamente del "MC Jupiter-37AM 3.5/135” ovviamente con attacco a vite M42. Questa è una versione aggiornata della lente vecchia "MC Jupiter-37A", che veniva prodotto in precedenza e da cui si differisce per  una maggiore affidabilità, un peso inferiore grazie ai miglioramenti della progettazione e soprattutto per il trattamento antiriflesso che ne migliora la resistenza ai flare.
All’atto pratico dell’utilizzo devo dire che all’inizio mi è risultato un pò difficile da gestire dato che essendo  un 135 mm occorre utilizzare tempi di scatto veloci per evitare di far venire la foto mossa, con l’aiuto del cavalletto la situazione migliora di molto. La resa non è male, è piuttosto nitido e se la luce è favorevole si riescono a fare delle belle foto con uno sfocato molto particolare grazie alle 12 lamelle del diaframma.  Essendo un medio tele può essere usato come un obiettivo da ritratto, mi è capitato di leggere che in passato (parlo dei tempi della pellicola) a causa della alta risoluzione che permetteva veniva evitato per questo genere di lavori dato che era in grado di rivelare tutti i difetti della pelle.
Ho notato che chiudendo troppo il diaframma (oltre f 6.3) l’immagine tende a fare abbastanza flare al centro, non ho capito se si tratta di una particolarità della lente in generale o solo del mio esemplare che ha un po’ di rivestimento della lente frontale rovinato. Ho natato anche che è molto piuttosto sensibile alla luce anche non molto intensa  proveniente da una angolazione di 90° rispetto all’asse centrale dell’obiettivo piuttosto che quella frontale anche con il paraluce montato.
Per curiosità  voglio segnalare che sotto la luce naturale e con una apertura tra f5-f8 circa spesso vengono fuori delle foto con una particolare resa della luce che le fa sembrare quasi elaborate con effetti simili a quelli che si ottengono con instagram.
Per quanto riguarda la resa cromatica invece devo dire che sono pienamente soddisfatto dato che la lente restituisce colori molto belli e saturi abbondantemente oltre medie di altri obiettivi da me provati.
In definitiva mi sento di dire che non è di certo l’obiettivo più facile da usare ma che una volta che si riesce a prender confidenza con esso di sicuro si possono avere delle belle soddisfazioni.
Come sempre al link sottostante potrete vedere le immagini.

GUARDA LE FOTO SU FLICKR

giovedì 10 maggio 2012

Mir-1B 37mm f2.8


Il Mir-1 è una lente russa copia del celebre Carl Zeiss Flektogon 35 mm f 2,8. La produzione di questo modello risale agli anni ’50 e la sua qualità gli valse il premio assegnatogli durante Esposizione Universale e Internazionale di Brussels nel 1958 tanto che alcuni esemplari dell’epoca riportano la dicitura “gran prix Brussels 1958“ incisa sul barilotto.
L’esemplare in mio possesso è una delle versioni più recenti, il Mir-1B (o meglio "V" poichè in russo "B" sta per "V"), prodotto negli anni novanta. Si tratta di un 37mm f2.8 – 16 con un diaframma a 10 lamelle, molto compatto e dal peso contenuto in 190 grammi che lo rende facilmente trasportabile.
Il Mir funziona con la  preselezione tramite ghiera, ovvero si blocca il valore massimo del diaframma con la ghiera apposita, poi con un’altra ghiera si può aprire il diaframma a tutta apertura per focheggiare meglio e poi chiuderlo fino al valore su cui è bloccata la prima. Il funzionamento di questo sistema è un po’ inusuale e può generare un confusione pertanto occorre farci la mano prima di poter operare con disinvoltura.
La fluidità delle ghiere rende il mio esemplare davvero molto piacevole da usare, al tatto la sensazione è altrettanto piacevole grazie alle dimensioni che ben si adattano alla mia mano anche se questa è una sensazione soggettiva.

All’atto pratico dell’uso sulla mia Canon 450D ho potuto constatare una buona resa cromatica ma se devo dire che questa lente mi ha soddisfatto non sarei onesto. Mi aspettavo una resa migliore dopo aver letto tanti giudizi positivi in rete invece mi sono reso conto che il Mir-1b è praticamente inutilizzabile a tutta apertura dato che restituisce immagini eccessivamente mobide e poco nitide, la resa migliora molto tra f 5.6 e f 8 tuttavia occorre fare anche molta attenzione alle condizioni di illuminazione dell’ambiente dato che la lente è molto soggetta a flare e in condizioni di piena luce è facile che si presenti il fenomeno. Essendo, infatti, la lente frontale piuttosto sporgente sarebbe indicato l’uso di un paraluce per migliorarne l’uso, a tal proposito ricordo che la lente ha una filettatura frontale di 49mm.
La distanza minima di messa a fuoco di 70 cm non la rende una lente adatta ai close up tanto che i risultati ottenuti non sono stati sempre accettabili, ho ottenuto migliori risultati in fotografia paesaggistica e nei ritratti dove sono stato positivamente sorpreso dal rendimento generale.
Un discorso a parte merita il bokeh che è davvero molto bello, grazie alle 10 lamelle il diaframma è sempre circolare a tutte le aperture restituendo un effetto molto gradevole.

Qui potete dare uno sguardo alle prime foto scattate con il Mir-1B, come sempre ne aggiungerò altre poco alla volta.

giovedì 15 marzo 2012

Mc Zenitar 50mm f1.9

Ho recentemente acquistato una ennesima lente russa dalla eccezionale resa e che mi viene naturale portare a paragone con Gli Helios, punto di riferimento per le lenti manual focus.

Si tratta di una Zenitar MC 50mm f1.9 molto simile nell'aspetto appunto agli Helios ma dalla resa leggermente migliorata. Sono rimasto positivamente sorpreso dalle prestazioni dato che pensavo non potessero superare il 44m-7. La nitidezza è mediamente superiore i colori più saturi e il bokeh gradevole.
Lo Zenitar ha un attacco m42, 6 lamelle del diaframma, un peso di 256g ed un angolo di campo di 45°, quasi 5° in più degli Helios ma occorre considerare anche gli 8mm di lunghezza che differenzia le due lenti. La distanza minima di messa a fuoco è 45cm.
All'utilizzo pratico devo dire che la lente si comporta davvero molto bene, essendo questo modello prodotto tra il 1990 e il 1994 non ha segni di usura o danneggiamenti vari causati da una cattiva conservazione.
A tutta apertura è morbido e negli scatti sono facilmente visibili aloni nei contorni delle figure ma gia chiudendo a f2.8 si vedono degli evidenti miglioramenti, ad f5.6 la resa comincia ad essere davvero buona.La resistenza ai flare mi è sembranta anche essa sorprendente, ho fatto dei controluce volutamente per testare questo aspetto e devo ammettere che non ho visto grandi problemi.
Ho potuto fare solo pochi scatti per il momento ma da subito mi è piaciuto tutto di questo obiettivo e penso che diventerà uno dei miei preferiti.
Potete dare uno sguardo ai primi scatti sul mio Flickr QUI. dove potrete vedere anche un piccolo video che ho fatto per mostrare l'iride del diaframma.

lunedì 27 febbraio 2012

Calcolare la profondità di campo con Android

Per quanti avessero uno smartphone con sistema operativo android vorrei proporre alcune app gratuite utili per il calcolo della profondità di campo con lenti MF.

La prima si chiama DoF Calc ed è molto semplice da usare, basta scegliere nel menù il proprio modello di reflex ed impostare l'apertura, la lunghezza focale e la distanza del soggetto e ci vengono restituiti i valori della profondità di campo nell'unità di misura preferita. Comodissima l'interfaccia che permette di configurare velocemente le opzioni avendo tutto sotto controllo nella medesima schermata.
E' visibile anche un piccolo grafico riportante i limiti della profondità di campo.


La seconda app si chiama DOF Calculator. Anche questa va impostata come la precedente ed offre le medesime opzioni ma in più dispone di una utile schermata che permette di svolgere il processo inverso e cioè ci permette ci permette di cercare i valori di distanza necessari in caso si volesse ottenere una specifica profondità di campo.